Disturbi linfoproliferativi nei pazienti in trattamento con tiopurine per malattia infiammatoria intestinale
L’aumento del rischio di disturbi linfoproliferativi in pazienti in trattamento con tiopurine per malattia infiammatoria intestinale è argomento controverso.
Un gruppo di Ricercatori dell’Università Paris-IV in Francia, ha valutato tale rischio in uno studio di coorte osservazionale.
In totale, 19.486 pazienti con malattia infiammatoria intestinale, di cui 11.759 ( 60.3% ) con malattia di Crohn, 7.727 ( 39.7% ) con colite ulcerosa o malattia infiammatoria intestinale non-classificata, sono stati arruolati in una coorte nazionale in Francia.
Il rischio di disturbi linfoproliferativi è stato valutato in accordo con l’esposizione a Tiopurina.
Il periodo osservazionale mediano è stato di 35 mesi.
Al basale, 30.1% dei pazienti era in trattamento con tiopurine, il 14.4% aveva interrotto il trattamento e il 55.5% non ne aveva mai fatto uso di questi farmaci.
Sono stati diagnosticati 23 nuovi casi di disturbi linfoproliferativi: 1 linfoma di Hodgkin e 22 disturbi linfoproliferativi non-Hodgkin.
I tassi di incidenza del disturbo linfoproliferativo sono stati 0.90 per 1000 pazienti-anno tra le persone in trattamento con tiopurine, 0.20/1000 pazienti-anno tra quelle che avevano interrotto il trattamento e 0.26/1000 pazienti-anno in quelle che non ne avevano mai fatto uso ( p=0.0054 ).
L’hazard ratio ( HR ) aggiustato e multivariato di disturbo linfoproliferativo tra pazienti in trattamento con tiopurine e pazienti che non avevano mai assunto tali farmaci è stato di 5.28 ( p=0.0007 ).
La maggior parte dei casi associati a esposizione a tiopurine rientrava nel range patologico di malattia post-trapianto.
In conclusione, i pazienti in trattamento con tiopurine per malattia infiammatoria intestinale presentano un maggior rischio di sviluppare disordini linfoproliferativi. ( Xagena2009 )
Beaugerie L et al, Lancet 2009; 374: 1617-1625
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